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L'ARTE PER LA PACE

Mostre Internazionali dedicate a Santa Anastasia di Sirmio



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Santa Anastasia di Sirmio (281-304)

La Santa Martire Anastasia nacque nel 281 a Roma da una famiglia patrizia. Suo padre Pretestato era senatore. La madre Fausta era cristiana, battezzo la figlia di nascosto e scelse per lei come precettore Crisogono, un gentiluomo cristiano, con il quale la fanciulla visitava le catacombe. Presto diventata orfana di madre Anastasia fu data in sposa a Publio, un pagano, che le vietava di aiutare i poveri ed i perseguitati cristiani di Roma. Morto il marito durante un naufragio, Anastasia pote liberamente esercitare la sua carità cristiana.

Trasferito ad Aquileia alla corte imperiale di Diocleziano, Crisogono fu arrestato e martirizzato. Insieme alle tre sorelle cristiane Agape, Chionia, Irene e il prete Zoilo, Anastasia diede sepoltura al maestro e si sposto in oriente a Sirmio, che allora era la capitale dell'Illiria settentrionale. Li svolse le sue azioni di carità, aiutando i carcerati cristiani nelle prigioni della città, alleviando le loro sofferenze, lavandone le piaghe, curandone le ferite e portando loro cibo. Pagava i carcerieri per svolgere il suo servizio misericordioso. Fu scoperta di essere cristiana e denunciata al prefetto Probo; questi, dopo interrogatori e vani tentativi di farle abiurare la fede cristiana, la tenne ai ceppi per un mese e poi l'imbarco sopra un naviglio forato, insieme ad altri condannati a morte per farli naufragare. La barca, pero, non affondo e approdo all'isola di Palmaria, dove tutti i miracolati, dopo essersi convertiti alla fede cristiana, furono trucidati, mentre Anastasia, attaccata a quattro pali, fu arsa viva e seguitamente decapitata. Le sue spoglie mortali furono raccolte da una donna di nome Apollonia che le seppelli in un vigneto nel 304. Secondo il calendario dei santi martiri cio avvenne il 25 di dicembre. Quando nel 314 la religione cristiana fu autorizzata dall'imperatore Costantino, a Sirmio fu edificata una chiesa in suo onore.

La devozione ad Anastasia rapidamente si sparse nelle province dell'Illiria e della Pannonia e arrivo fino a Bisanzio, dove le sue reliquie furono trasferite nel 467 all'epoca del patriarca Gennadio e depositate, secondo certi fonti, nella basilica della Resurrezione del Salvatore e secondo altre - nella chiesa della Panagea di Blaferne nel palazzo imperiale. In quella occasione fu beatificata. Poi fu edificata una chiesa in suo onore e la sua devozione si diffuse fino a Roma, dove ebbe una chiesa a lei dedicata sotto il Palatino, diventata poi una delle più importanti basiliche titolari della città ed esistente tuttora, nella quale, sin dai tempi del Papa san Gregorio Magno (590-604) si celebravano le tre Messe natalizie e la seconda era gia dedicata alla Santa e celebrata dal papa in persona; oggi la celebrazione e ridotta ad una memoria nella seconda Messa detta in Aurora, data la solennita del Natale.

Dal V al XV secolo, S.Anastasia conobbe una straordinaria devozione in tutta l'Europa mediterranea, subalpina e danubiana: in particolare, nell'XI secolo i monaci benedettini le dedicarono molte chiese e cappelle in Italia, Francia e Germania.

In Russia la sua devozione arrivo nel X secolo da Costantinopoli assieme alla fede cristiana. Nei Balcani fu venerata dagli antenati degli attuali Serbi, Croati e Bosniaci. Fu chiamata in greco Farmacolitria (Guaritrice dai veleni), e in russo Uzoreshiteljnitza (Colei che libera dai vincoli), un simbolismo che unisce le immagini della guarigione dalle malattie e dello scioglimento dagli inganni demoniaci. In Oriente come in Occidente fu venerata come protettrice dei terremotati e delle partorienti. Era anche considerata quale simbolo della Resurrezione (che e il significato del suo nome, dal greco Anastasis). Nel mondo cattolico fino ad un secolo fa il ricordo del suo martirio si celebrava il 25 dicembre e nel mondo ortodosso il 22 dicembre, riunendo la simbologia della Nativita di Cristo a quella della sua Resurrezione.

Agli inizi del VI secolo fu elevata al rango di Megalomartire, (Grande Martire della Cristianita), e una tra i quindici martiri nominati nel Primo Canone della Messa, chiamato Canone eucaristico dalla Chiesa d'Oriente. Dopo la separazione tra Oriente e Occidente cristiano, la sua figura di legame tra i due mondi perse di importanza, e fu gradualmente dimenticata. All'inizio del terzo millennio, tuttavia, la sua dimensione umana e spirituale (una figura ante litteram di "medico senza frontiere", simbolo di carita e soccorso ai perseguitati) unisce la storia e la cultura dell'Ovest e dell'Est europeo, come personaggio proto-europeo per eccellenza, riferimento ideale per il ritrovamento delle comuni radici e per l'edificazione culturale e morale di un'Europa concorde e pacifica. La sua figura antitetica alla guerra assume un immenso valore in una terra lacerata da un lungo conflitto civile, la ex-Jugoslavia. Martire di un conflitto balcanico del IV secolo, Santa Anastasia potrebbe diventare il simbolo della riconciliazione per le popolazioni serbe, croate e bosniache, intesa come la Portatrice di Pace e del Dialogo in Europa ed in futuro essere dichiarata Patrona di tutti i popoli del nostro Continente.

Galleria

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© Pierre Tchakhotine, testi e foto© Alexey Sokolov, creazione sito